Ristorazione esperienziale, pochissimi tavoli, un luogo che è esso stesso destinazione del viaggio.
23-11-2021

Si fa presto a dire “innovazione”. Lo chef Giuseppe Iannotti esagera. Ricerca e sviluppo, tecnica all’avanguardia per un risultato a tavola esplosivo. Non sempre popolare, raramente intuitivo, ma basta assaggiare e tutto diventa luce. Sistematicamente sconvolgente. Del resto, chi si metterebbe in viaggio fino a Telese Terme, se poi l’esperienza enogastronomica non dovesse riuscire a sconvolgere i sensi? Ristorante di destinazione, quindi.
Non c’è un menu, si degusta “al buio”, attraverso un pasto tailor made che aggancia agricoltura e scienza, ricordo, viaggi e visioni. Ce ne avevano parlato e siamo andati a testare di persona, complice anche il suo avveniristico laboratorio che ben si lega al fil rouge del nostro core business: ricerca e sviluppo. Ed ecco delinearsi il coinvolgente chef patron Giuseppe Iannotti, personaggio di estremo interesse nel nuovo panorama culinario italiano.
Non solo uno chef da citare, anche un grande Alfredo Buonanno, esperto maître sommelier. Per quanto riguarda gli interni, luce che filtra calda dalla campagna circostante , essenzialità, eleganza, legno massiccio e pietra viva. Il risultato è ricco di personalità, mise en place nuda compresa.

La cucina è parzialmente a vista, Iannotti non distoglie mai lo sguardo dal commensale, come un itamae che studia l’ospite per coglierne i tempi, i gusti. Un pasto, un sinfonia.
Dalla riapertura del 2021, vi è un unico percorso degustativo, omaggio a Quentin Tarantino. “Mr. Brown, un scelta drastica che taglia gli sprechi e che racconta per filo e per segno il Kresios. Si va, si torna, ogni piatto è a sé, pane compreso, l’attenzione di chi è a tavola puntualmente si mantiene viva, fortemente stimolata”. Ve ne elenchiamo alcuni.

Cantalupo e sgombro. Foto di Nadia Taglialatela

Pane e pomodoro con l’origano. Foto di Nadia Taglialatela

Rana pescatrice cotta al Gastrovac. Foto di Nadia Taglialatela
Rana pescatrice cotta al Gastrovac (pentola a pressione che lavora sottovuoto), prugna fermentata e aglio nero essiccato. Rombo e caviale, con salsa al beurre blance,omaggio ad un grande classico made in France.

Rombo e caviale. Foto di Nadia Taglialatela

Agnello, shiitake, topinambur e salsa di bieta. Foto di Nadia Taglialatela

Spaghetto allo scoglio, signature dello chef Iannotti. Foto di Nadia Taglialatela
Si tratta di Pasta Setaro cotta in una zuppa (in riduzione) di 50 tipi di pesce. Genio e ben poca sregolatezza.

Pastina con il formaggino. Foto di Nadia Taglialatela
Infanzia a parte, qui si celebra la mozzarella di bufala campana. Con tanto di ciotolina Disney e posata amarcord.

Momento dolce con litchi e violetta.

L’abbinamento vini a cura del maître sommelier Alfredo Buonanno