Bell’atmosfera da Riccio Restaurant, aria e luce di mare.

Eccoci a Bacoli, sul porto di Baia, con il tramonto che si esibisce nel suo finale. Scia fucsia tendente al granato. Riccio Restaurant inaugura nel 2016 e, per il patron Salvatore Di Meo, è un sogno che prende forma: un luogo tutto suo, in cui far confluire esperienza, modernità e la qualità del pescato flegreo. Specifichiamo meglio, non tutta la spesa è strettamente locale, come potrebbe? Tutto, però, arriva in forma smagliante. In sala, con il papà, c’è Roberta Di Meo, mentre in cucina dirige Agostino Alboretto. L’accoglienza, l’arredamento, la cantina, naturalmente la cucina. Un insieme di dettagli inseguiti con criteri che raccontano perfezionismo. I piatti, un riassunto di tecnica e materie prime sceltissime. Del resto, a Bacoli, o punti sulla qualità estrema o sei fuori dai giochi. Un territorio con il suo mare. Il dovere di celebrarlo con preparazioni che richiedono attenzione nella spesa e guanti bianchi nel manipolare il minimo indispensabile. La freschezza e la biodiversità di questo tratto di costa santificato dai bacolesi e da chi ne ha fatto un getsemani, a due passi da Napoli. Riccio è addirittura di più.

Chef Alboretto è tenace, studia, azzarda, di quelli che devono mettersi in gioco ogni giorno. E sarà stato merito delle affinità elettive se Roberta e Agostino, maitre di sala e chef, negli anni diventano coppia anche nella vita. Condivisione di intenti e un obiettivo sempre nel mirino. La qualità. Nella spesa e nella scelte che riguardano i dettagli di una ristorazione di successo. Tra una piatto e l’altro, è piacevole intrattenersi con loro, ascoltare la storia di famiglia, sentire dei nuovi progetti. Per esempio chef Alboretto studia e sperimenta la frollatura dei pesci di taglia grande. Negli occhi, quella luce che trovi nei luoghi fatti di passione, non solo business. Un lavoro chirurgico, ma c’è tanto cuore, lo sentiamo battere distintamente. Il papà, Salvatore Di Meo, dall’alto della sua esperienza nel settore, lascia fare ai due ragazzi e sorride. Mentre noi ci divertiamo tra antipasti di mare crudi e cotti, triglia, risotto, cernia frollata, sapori che arrivano diretti, con un’ottima gestione dei vegetali in accompagnamento.

Dicevamo, si sperimenta. Entrando, è impossibile non notare la cella destinata alla maturazione (frollatura) del pesce, processo che punta all’intenerimento delle carni ed al raggiungimento del “punto di dolcezza”, quindi un aumento dell’intensità dei sapori. Agostino Alboretto ce ne parla e osserva i suoi trofei, il frigorifero come se fosse la più ricca delle teche di un museo. Dobbiamo ripeterci, l’ambiente è salvifico. Abbiamo cenato nel dehors che precede il ristorante, custoditi da una bolla di atmosfera e premure. Inizialmente incuriositi dall’invito di due ragazzi che non vedevano l’ora di mostrare il proprio lavoro. Un entusiasmo contagioso. Un lavoro di squadra che li posiziona, di diritto, nel gotha della cucina di mare partenopea. Come ci riescono? Fanno ristorazione perché l’hanno scelto di pancia. Ristorazione ben pensata, ottimamente eseguita.

Cantina interessante e in costante divenire. Roberta Di Meo sceglie per noi profumi e freschezza. Spumante metodo classico Corte dei Roberto, blend irpino di uve Fiano, Greco e Piedirosso. Pieno di frutto, snello, avvolgente nella sua giusta acidità. A seguire, Riesling Pacherof 2021, intenso e profumato, magnifico interprete del terroir della Valle Isarco, in Alto Adige. Indoviniamo la personalità e le piccole sfaccettature del celebrato vitigno del nord. Teso e sapido, chiude con un’onda di freschezza proverbiale per il nostro palato. Per concludere, cenare da Riccio è stato – oltre che una boccata di aria di mare – una pausa dalle polemiche, dal vittimismo, dai problemi della ristorazione italiana. I ragazzi, qui, coltivano la preziosa arte del fare. Con grinta, sorrisi, concentrazione, un giorno dopo l’altro.

Riccio Restaurant

Via Molo di Baia, 47

80070 Bacoli (Na)

Tel. 081 868 86 17